lunedì 9 febbraio 2009

Figli di un DIO MINORE

Primo post di questo blog, in breve la condizione a cui da anni siamo costretti a lavorare, bassi livelli di sicurezza per le persone trasportate nessun interesse da parte delle amministrazioni in causa di migliorare il servizio di darci cioè la possibilità di poter offrire un "prodotto mobilità" che possa essere competitivo nei prezzi nei tempi nella capillarità sul territorio con le altre forme di mobilità urbana, in breve poche leggi applicate male rendono a nostro giudizio DIRITTI solo a parti della categoria che hanno tutt'altro interesse che potenziare ed investire su questo settore, leggete e stupite


"Con la presente noi tassisti di Falconara Marittima e Chiaravalle intendiamo portare alla sua attenzione la difficile condizione lavorativa nella quale ci troviamo ad operare dall'agosto dell'anno 2005 periodo in cui i comuni di Ancona Falconara Marittima e Chiaravalle davano applicazione all'art. 15 dell legge Regionale Marche n° 10/98 :

Art.15
(Servizio di taxi in ambito aeroportuale)
Il servizio di taxi nell'ambito aeroportuale è disciplinato con apposito regolamento, redatto d'intesa, dal Comune capoluogo di regione, dal Comune capoluogo di provincia, territorialmente interessato, nonchè dal Comune o dai Comuni nel cui ambito territoriale ricade l'aeroporto.
I Comuni con il regolamento di cui al comma 1 disciplinano le tariffe, le condizioni di trasporto e di svolgimento del servizio, ivi compresa la fissazione del numero massimo di licenze che ciascun Comune può rilasciare proporzionalmente al bacino di utenza aeroportuale.
Il regolamento, di cui al comma 1, viene approvato entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. Decorso inutilmente tale termine provvede il Presidente della Giunta regionale, sentita la Commissione consultiva di cui all'articolo 2.

Di fatto questo art. di legge stabilisce il diritto agli operatori del Capoluogo Regionale di poter prestare servizio presso l'aeroporto Sanzio di Falconara Marittima ( Dlgs 422/97 )
che fino a quella data era stato servito in termini di regolamenti e taxi dai servizi e licenze emesse dai due Comuni sul cui territorio l'aeroporto ha sedime e cioè Falconara e Chiaravalle.
Va però evidenziato che a nostro giudizio la regione Marche ha privato il cittadino di uno strumento ancora più importante non recependo nella sua legge concorrente L.R. 10/98 l'art 4 della relle Nazionale; l'intero articolo 4 legge 15/1992 Legge quardo recita infatti:
1.Le regioni, stabiliti i criteri cui devono attenersi i comuni nel redigere i regolamenti sull'esercizio degli auto servizi pubblici non di linea, delegano agli enti locali l'esercizio delle funzioni amministrative attuative di cui al comma 1, al fine di realizzare una visione integrata del trasporto pubblico non di linea con gli altri modi di trasporto , nel quadro della programmazione economica e territoriale
2.Nel rispetto delle norme regionali, gli enti locali delegati all'esercizio delle funzioni amministartive di cui al comma 1 disciplinano l'esercizio degli autoservizi pubblici non di linea a mezzo di specifici regolamenti, anche uniformati comprensioralmente per ottenere una maggior razionalità ed efficienza.
3.Presso le Regioni ed i Comuni sono istituite commisioni consultive che operano in riferimento all'esercizio del servizio e all'applicazione dei regolamenti. In dette commisioni è riconosciuto un ruolo adeguato ai rappresentanti delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale e alle associazioni degli utenti
4.Per le zone caratterizzate da intensa connurbazione le regioni possono stabilire norme speciali atte ad assicurare una gestione uniforme e coordinata del servizio, nel rispetto delle competenze comunali
5.Sono fatte salve le competenze proprie nella materia delle regioni a statuto speciale e delle provice autonome di Trento e di Bolzano;
da di fatto gli strumenti alle regioni per poter organizzare i servizi di trasporto a mezzo Taxi ed Ncc a livelli di carattere sorvacomunale partendo dalle regolamentazioni aeroporuali del servizio come imput per la creazione di bacini di utenza molto piu grandi dei confini comunali, comme accaduto per regioni come il Piemonte (area uniforme ) la Lombardia ( bacini provincili ed aeroportuale definiti AREE ), il Veneto, l'Emilia Romagna ( area sovracomunale ), il Lazio le quali hanno razionalmete organizzato il servizio in maniera sovracomunale offrendo l'opportunità a tutti gli operatori dei comuni interessati dai bacini aeroportuali di lavorare in un piu amplio territorio comprensoriale di utenza abbassando drasticamente i tempi di attesa e i costi del servizio del cittadino e degli operatori che si sono visti la possibilità di operare indistintamente sui territori dei comuni interessati.
Di fatto però la nostra Legge Regionale, e non ne comprendiam i motivi, salta l'intero articolo privandosi di quegli strumenti che il legislatore gli fornisce al fine di poter organizzare il servizio in maniera piu efficiente per gli utenti e la cittadinanza, GARANTENDO di fatto solo un DIRITTO per gli operatori taxi del capoluogo che si vedono in mano lo strtumento per poter operare presso lo stazionamento aeroportuale ( riducendo l'offerta di veicoli operanti in città, da 16 a 14 ) .
In breve a nostro avviso la legge sembra redatta piu per asservire l'interesse di una parte della categoria che per il reale fine di servire al meglio l'utenza di tale servizio, ricordandole inoltre che l'applicazione di tale regolamento e al fine di rispettare i vari articoli, percentuali di veicoli stabilite dalle amministrazioni noi operatori dei comuni di Falconara Marittima e Chiaravalle ci siamo obbligatoriamente dovuti organizzare in turnazioni di lavoro che prevedono un solo giorno di riposo ogni nove lavorativi, una turnazione massacrante finalizzata più al nostro dover sopravvire come imprese artigiane che alla reale domanda di servizio prodotta dall'aeroporto che per la maggior parte dei casi impone anche oltre dodici ore di sosta senza mai fornire prestazione alcuna ( e compromettendo fortemente anche i livelli minimi di sicurezza nostra e delle persone trasportate e non ultimo della sicurezza stradale );
Se si considera che la la stazione di Ancona in numeri conta oltre 5000000 ( dati centostazioni spa ) di transiti annui e che i mezzi in servizio sono otto cioè due in meno rispetto all'aeroporto a questo va aggiunto che l'ospedale regionale di Torrette accoglie circa 8000 passaggi di persone che giornalmente fruiscono dei servizi medici ambulatoriali o altro, senza nemmeno un taxi in servizio presso lo stazionamento previsto, non riusciamo a coglierne la logicità in termini organizzativi e di qualità del servizio che apporti il regolamento aeroportuale alla cittadinanza del capoluogo e ai fruitori del servizio taxi se non inteso in un ottica più amplia come quella da noi proposta, sin dal 2003, e qui in parte sintetizzata. Ci sconforta vedere che invece di sviluppare le ECCELLENZE le amministrazioni e le organizzazioni sindacali si fossilizzino solo sui problemi individuali di categoria, ci sconforta vedere come altre realtà per caratteri morfologici e infrastrutturalamente simili alla nostra abbiano intrapreso un percorso organizzativo del nostro settore capace di rispondere al contempo alle esigenze di mobilità dei cittadini e consumatori ed abbia allo stesso tempo concesso agli operatori pari DIGNITA' e OPPORTUNITA' di lavoro, ci sconforta vedere e constatare che siamo stati privati degli strumenti normativi e legislativi per crescere professionalizzarci e che le amministrazioni preferiscono lo mantenere una voluta ignoranza ed incuranza del nostro settore piuttosto che affrontare ragionevolmente la situazione creatasi.
Sindacati e Amministrazioni avevano gli strumenti quattro anni fa per vedere come le altre regioni d'Italia avevano affrontato il medesimo argomento, avevano gli strumenti per programmare il settore, inspiegabilmente nessuno conosceva gli argomenti che cerchiamo con tanta fatica di portare in evidenza da quattro anni, siamo portati a crede che le cose siano state fatte in maniera pessima o per NEGLIGENZA o per CONNIVENZA visto e considerato che il rappresentate Regionale e Provinciale della categoria, che tanto ha voluto l'applicazione di questo regolamento, soffre di un GRAVE problema di CONFLITTO DI INTERESSI essendo egli al contempo un tassista della città di Ancona, è più di un dubbio che ci prende nel vedere che questa persona in seno al sindacato ha la forza che spetterebbe alle amministrazioni di decidere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato e di orientare a sua discrezione il settore, ma sembra ancora di piu un incubo quando pur interpellando le amministrazioni nessuno conosce l'argomento, nessuno sa nessuno si occupa direttamente, nessuno contesta che certe figure si permettano di pubblicare a mezzo stampa tariffe che sono il triplo di quelle consentite dalle amministrazioni comunali facendo scrivere negli articoli taxi “low coast” facendo disinformazione e arrecando danni incalcolabili a chi cerca di lavorare onestamente.
Da quattro anni come le dicevo sopra le nostre vite private sono si sono viste ridurre considerevolmente le ore da dedicare al riposo e alla famiglia per servire il “regolamento aeroportuale”, nessuna amministrazione comunale avrebbe le capacità di sviluppare un sistema come il nostro e la regione ci ha colpevolmente abbandonato non fornendoci al momento della redazione di tale regolamento nemmeno gli strumenti di Know How per aiutare le Amministrazioni in questo compito, ci siamo così trovati ad applicare norme assurde per asservire “diritti medioevali” degli operatori di Ancona.
Oggi i tempi della crisi rendono ancora più pesanti le nostre richieste alle amministrazioni di turno, diviene sconcertante vedere che le nostre proposte avrebbero permesso di affrontare meglio la crisi in seno ad una categoria se ci fossero stai riconosciuti pari diritti se l'amministrazione di Ancona non avesse ciecamente ascoltato le lamentele della propria categoria di operare in aeroporto senza riconoscere nulla a titolo perequativo agli operatori dei comuni limitrofi sui quali tra l'altro ricadono anche le esternalità di controllo ed organizzazione del servizio, in breve vorremmo essere un modello da imitare ed esportare nell'intera regione e anche oltre come spesso capita alle nostre eccellenze marchigiane, e non il solito problema da evitare e non affrontare.
vi ringraziamo per il tempo concessoci nella speranza che queste poche righe siano il primo passo al fine di esplicare al meglio le nostre proposte e considerazioni in merito a tale problema che vi invitiamo a considerare, la nostra ferma convinzione che sia un impresa senza bandiere politiche ma più legata in primo al diritto del consumatore di vedere una forma di concorrenza in seno ad Ancona e al suo bacino aeroportuale in secondo legata alla dignità del lavoro che in questo momento ci sentiamo negato da chi dovrebbe garantirlo".

Falconara Marittima lì 09/02/09